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Immagine del redattorelucazarbano85

Recensione dell'album RUSH, il nuovo disco dei #Maneskin!

Hai ascoltato RUSH! il nuovo disco dei #maneskin? In questo POST faccio la recensione dell'album.



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Album di ben 17 brani nel 2023, quindi grande coraggio. Una produzione dal respiro internazionale e una grande energia per un album caratterizzato da atmosfere ROCK PUNK E POP, con tre ballad davvero belle.



Ti lascio di seguito le mie impressioni, brano per brano

  1. Own my mind: groove di batteria stupendo, andamento martellante, suoni pieni e saturi, un groove rock da discoteca molto ballabile

  2. Gossip: stesso mood della prima traccia

  3. Timezone: ballad, con un mood molto RED HOT CHILI PEPPERS. Chitarra stile Under the bridge, ma il resto del brano scava nel rock americano stile OFFSPRING o se vuoi GREENDAY, anche per la melodia, soprattutto nell’apertura sul ritornello

  4. Bla bla bla: qui siamo decisamente sul Punk, molto molto ironico questo brano

  5. Baby Sad: abbiamo sempre il groove martellante che caratterizza gran parte del brano, con un ritornello acchiappa tutto e un bellissimo riff di chitarra

  6. Gasoline: la prima delle due citazioni o volendo omaggi presenti nell’album. Questa a me suona molto come una strizzata d’occhio a Marylin Manson. Molto interessante il solo di chitarra

  7. Feel: ecco il secondo omaggio. In poche parole: SEVEN NATION ARMY

  8. Dont wanna sleep: rock da discoteca con un groove e con degli stacchi molto belli e interessanti

  9. Kool kids: punk inglese oldschool, SEX PISTOLS nell'anima, una voce di Damiano molto mascherata e un finale col botto 🤪: Eat My Shit!!

  10. If not for you: ballad classicona, suoni più morbidi, molte backingvocals, peraltro presenti in tutto il disco. Spero vengano mantenute anche negli arrangiamenti live, perché secondo me spaccano

  11. Read your diary: shuffolone che spezza un po’ il rock martellante da discoteca e il punk oldschool. Tra l’altro rappresenta una cesura fra le tracce in inglese e la prima traccia in italiano

  12. Mark chapmann: riff molto interessante e ossessivo, "vestito come un incubo". Traccia da ascoltare tutta d'un fiato, con melodie che mi portano all'orecchio nei territorio dei VERDENA

  13. La fine: struttura simile a Zitti e buoni però mi trasporta in un territorio più cupo, senza aperture e più ossessivo. Compressione pesante sulla batteria come su tutto il resto del disco.

  14. Il dono della vita: song più morbida, ballata rock pop italianissima come stile

  15. Mammamia: è una versione variata di I wanna be your slave. La melodia è la stessa ma girata al contrario, la struttura è la stessa e onestamente non mi piace molto, perché preferisco I wanna be your slave. Attenzione però allo special che la affranca la rende molto più interessante

  16. Supermodel: tipico singolo, pop radiofonico. Poco da dire dato che il brano è ormai super noto. Struttura semplice con finale in crescendo in due sezioni, la seconda copia della prima con qualche variazione. Molto bello il suono clean della chitarra Fender style

  17. The loneliest: ballad americanissima

DETTAGLI E CURIOSITÀ

Un contatto della mia community su YouTube mi ha fatto notare alcuni dettagli e alcune simpatiche curiosità

  • Pare che per cantare Kool Kids, Damiano si sia ubriacato di proposito (dopo due anni che non beveva) per dare quel senso punk english alla song

  • La fine è simile a Zitti e buoni perché ne è il seguito (era una delle canzoni di Teatro d'Ira II che era pronto per il dopo festival)

  • Mamma mia è stata fatta in 2 giorni ed è basata sulla polemica avvenuta all'Eurovision; è praticamente una risposta a quello, quindi è stata una canzone di pancia improvvisata

  • Mark Chapman si riferisce ad un caso personale di una stolker che infastidiva lui e la fidanzata

QUELLO CHE MI È PIACIUTO

il timbro dei brani è molto omogeneo, anche quando lo stile musicale cambia. I livelli della voce mi piacciono tantissimo perché la voce sta dentro al mix, tipica scelta da produzione internazionale e non italiana, dove la voce è tutta in faccia e gli strumenti stanno molto dietro dietro. Su RUSH, la voce è uno degli strumenti della band. La scelta di mettere delle cesure dettate dalle ballad, rispetto al resto dei brani che spazia fra il rock martellante quasi ballabile, da discoteca, e il punk oldstyle, rende a mio parere l'album molto equilibrato.

QUELLO CHE NON MI È PIACIUTO

Limiter e compressore eccessivi sul master, ma ahimè è una tendenza di quasi tutta la musica che si fa oggi


TRACCE PREFERITE

Own my mind

Timezone


TRACCE CHE MI PIACCIONO UN PO' MENO

La fine

Mammamia


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